VALAIS, ENGRAVED ON MY HEART

La porta che rivela il più caloroso benvenuto

Il Vallese offre 300 giorni di sole e 365 giorni per gli sport invernali, un paradiso per gli amanti del genere. E d’estate? Sentieri nascosti, stradine che si incastrano tra le montagne ed affascinanti laghi alpini che costeggiano la fitta foresta. Con i suoi splendidi paesaggi  è il luogo perfetto per rilassarsi e ricaricare le batterie dopo le fatiche di un anno intenso: potrete respirare l’aria fresca di montagna, esplorare il ghiacciaio e  camminare attraverso milioni di anni di storia naturale.
Il Vallese è anche un piccolo paradiso culinario, la frutta è fresca ed eccellente, così come i raffinati e deliziosi vini, che crescono sui vigneti più alti d’Europa. Carni e formaggi sono un piacere per il palato e offrono i loro unici sapori, la loro arte è trasmessa di generazione in generazione.

Buongiorno Vallese! Siamo partiti in treno con destinazione Visperterminen e subito abbiamo avuto un assaggio dell’eccellenza dei trasporti, i treni, e gli autobus, sono puliti, organizzati e soprattutto molto puntuali, esattamente quello che ci si aspetta. Se scegliete la Svizzera come vostra meta assicuratevi di procurarvi lo Swiss Travel Pass, un biglietto che vi consente di percorrere il paese in lungo e in largo, su tutti i mezzi.
Sono rimasta molto colpita da Visperterminen, si tratta di una piccola cittadina estremamente curata che, grazie alla natura incontaminata, è un vero paradiso per chi ama le escursioni: insieme a Nancy siamo partiti a piedi attraverso il Vigneto più alto d’Europa, tra un passo e l’altro abbiamo trascorso delle ore molto piacevoli, chiacchierando e lasciandoci cullare dai profumi e dal silenzio attorno a noi.

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Meta finale la  visita alla cantina vitivinicola St. Jodernkellerei, un raffinato edificio moderno e di design arroccato sulla montagna. Alla presentazione ha fatto seguito la degustazione di alcuni vini, in particolare del tipico “Heida”, noto anche come “la perla dei vini alpini”, il tutto accompagnato da piatti di formaggio e carne secca, tipici della zona.

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Dopo esserci rifocillati abbiamo effettuato il check-in in albergo, il Rothorn Hotel, carinissima struttura in legno con vista sulle montagne… mi sono sentita un pò come Heidi! Durante il pomeriggio è stata organizzata per noi una “Balade culinaire” (ed il nome è già un gustoso programma), ossia una visita guidata gastronomica a tappe , svoltasi in diversi ristoranti del villaggio, abbiamo iniziato con un aperitivo all’aperto per poi continuare con primo, secondo e terminare con un delicato dolce a base di mango e distillato… il tutto accompagnato dai vini locali.

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La mattinata successiva è stata dedicata alla visita della Distilleria Morand, a Martigny.  Fondata nel 1889 da Louis Morand si tratta di un’impresa familiare che ha più di 125 anni e 4 generazioni di qualità… i segreti? Una frutta di prima scelta e l’incredibile maestria e l’attenzione che ogni persona mette nel suo lavoro.

Qui ho avuto l’opportunità di vedere e toccare con mano il vero processo di realizzazione di un distillato, è stato incredibile passeggiare accanto alle botti, respirare l’umidità dei cunicoli sotterranei e perdersi tra incredibili sensazioni olfattive, per poi alla fine degustare il frutto di questo minuzioso lavoro: Abricotine e Williamine sono i fiori all’occhiello, i due distillati di maggior successo.
Quindi, in compagnia di Fabian, direttore del turismo di Martigny, ci siamo recati al Restaurant du Moulin du Semblanet , per provare la Brisolée Royale, piatto autunnale che riesce perfettamente ad esprimere le caratteristiche di questa meravigliosa stagione: formaggi, carne secca, castagne e frutta.

 

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Subito dopo pranzo ci siamo trasferiti a Vollèges, raggiungendo il Four Banal , il forno comunale risalente al 1905. Qui ci siamo davvero divertiti e abbiamo preparato il pane in maniera artigianale… abbiamo messo le mani in pasta, nel vero senso della parola! Ognuno di noi ha impastato la propria forma, sotto l’occhio vigile e attento dei membri della confraternita, esperti nell’arte della panificazione, alla fine si è svolta la premiazione, che ci ha visti abbigliati con le vesti tipiche della confraternita : Matteo ha vinto il primo posto, mentre io mi sono classificata terza, fiera del mio pane! (e mentre scrivo sto addentando un pezzettino della mia creazione!).

 

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Rapido check-in in albergo, il meraviglioso Hotel A Larze  a Le Chable,  che riesce perfettamente a coniugare natura e modernità, in una cornice quieta, circondata da una magica vallata, ho adorato la finestra panoramica sopra il letto, che mi ha assicurato un risveglio dolcissimo, baciata dai raggi del sole.
In serata abbiamo cenato al ristorante gastronomico La Table d’Adrien, arroccato tra le montagne più alte, con una vista mozzafiato e impagabile.
Qui abbiamo fatto la conoscenza di Mirto Marchesi, chef stellato che si è prestato simpaticamente alle nostre domande e curiosità, preparandoci un raffinatissimo menu, un viaggio alla scoperta di sapori e consistenze mai provate prima, fresco e frizzante: abbiamo iniziato con l’antipasto, géléè agli aghi di pino con insalata di stice blu al caviale svizzero, quindi uovo affogato ai funghi porcini con emulsione al paien e levischio, sella di capriolo con scalogno profumato al ginepro, concludendo quindi con un particolare e insolito Gin Fizz.

La mia esperienza in Vallese, ovviamente, non finisce qui… restate aggiornati per scoprire la seconda parte del viaggio alla scoperta di una terra dalle mille sfaccettature <3

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