LA MAREMMA A TAVOLA

La Maremma a tavola: specialità enogastronomiche toscane


Paesaggi ma non solo, perché la Maremma grossetana ha diverse attrazioni che includono una tradizione enogastronomica molto ricca e tutta da scoprire. Una tradizione centenaria che merita di essere approfondita per la grande varietà di pietanze locali e per una produzione vinicola da fare invidia. Il merito va alle particolarità di un territorio ricco di risorse, dove è possibile la produzione di alcune eccellenze: basti pensare al pecorino e all’acquacotta, insieme ai piatti a base di lepre e di pescato. Per non parlare poi delle preziose Strade del Vino della Maremma, che ci danno la possibilità di scoprire una produzione davvero d’eccellenza. Il tutto rispettando la natura, sempre parlando di coltivazioni e di allevamenti che mettono al centro la tutela dell’ambiente, oltre alla qualità dei propri prodotti. 

I vini d’eccellenza della zona

Fra le maggiori eccellenze della Maremma, troviamo ad esempio il Monteregio di Massa Marittima, insieme al Parrina e al Morellino di Scansano. Altri vini speciali sono l’Ansonica Costa dell’Argentario e il Capalbio, un vino tipico del Sud della Maremma. Un altro vino da non dimenticare è il Bolgheri, che viene prodotto da 40 cantine sparse per tutto il territorio, regolarmente iscritte al consorzio Bolgheri Doc, con un totale di bottiglie prodotte nel 2014 pari a 5,6 milioni di unità. Un dato confermato anche dal fatto che ormai trovare queste bottiglie non è poi così difficile, come si può vedere dalla vasta selezione di vino Bolgheri su Tannico. Quali sono le sue caratteristiche organolettiche? Si tratta di un rosso il cui sapore possiede tutto il fascino della collina, con un risultato al palato molto complesso. Il gusto è particolarmente asciutto ma anche armonico, con una nota che ricorda i frutti di bosco e le spezie mediterranee. 

I piatti della tradizione locale

Vino e non solo, perché le tavole della Maremma non ci fanno mancare proprio nulla. Qui troviamo infatti alcuni piatti tipici della tradizione locale, che meriterebbero ben più di un semplice assaggio. È una lista che parte innanzitutto dalla già citata acquacotta: una ricetta semplicissima ma mai banale, una ricca zuppa che somiglia alla ribollita e che viene preparata usando verdure come le bietole, le carote e il pomodoro (per citarne alcune). Di solito viene anche accompagnata dai crostini e dalle uova in camicia. Una seconda ricetta da leccarsi i baffi sono i tortelli maremmani, rigorosamente preparati con la pasta fatta in casa, e impreziositi dal ripieno con ricotta e spinaci. Il tutto reso più gustoso dall’obbligatorio sugo di carne e una spolverata di zucchero, inusuale per molti ma speciale. In termini di cacciagione, il consiglio è di provare il cinghiale, nella versione stufata o il ragù. Si chiude citando altri must della cucina della zona, come nel caso del caldaro, un famoso piatto a base di pesce, e del ciaffagnone (la versione maremmana della crepe).

Vale proprio la pena di visitare la Maremma, per le sue bellezze naturali, ma anche per merito dei suoi vini locali e della sua strepitosa cucina.

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